venerdì 30 ottobre 2009

Stop alla violenza: l’associazione ‘Mò basta’ scende in campo



da Il Faro on line che ringraziamo.
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L’aggressione avvenuta ad Ostia nella notte tra sabato e domenica, ai danni di un giornalista freelance da parte di tre giovani di estrema destra, non è passata inosservata. Così numerosi cittadini hanno scelto di organizzarsi nella libera Associazione “Mò basta” per protestare contro la violenza, ed ha indetto un corteo che il prossimo sabato 31 ottobre alle 16:30, partirà dalla stazione Lido Nord per raggiungere piazza Anco Marzio.
“La manifestazione – spiegano in un comunicato - vuole essere un modo per dire no alla discriminazione e affrontare la deriva sociale e culturale che in questi ultimi mesi ha inspirato una lunga e preoccupante serie di aggressioni inqualificabilmente vili messe in atto da gruppi organizzati appartenenti alle aree di estrema destra o pseudo fasciste.
E’ giunto il momento che le forze realmente democratiche di questa città manifestino pacificamente il loro dissenso nei confronti di questi atteggiamenti discriminatori che nulla hanno a che vedere con i sani principi di una convivenza democratica”.
Numerose le associazioni e i partiti che hanno già aderito alla manifestazione: Associazione Arcigay, Associazione Culturale Affabulazione, Affabulazione Comitato Fondatore, Associazione Culturale “Severiana”, Associazione “Efo & Awa” Onlus, Associazione San Cristiano, Circolo di Cultura omosessuale “Mario Mieli”, Circolo Verdi di Ostia, Comitato “Amici della Madonnetta”, Comitato Civico Entroterra 13, Comitato Civico e per l’Ambiente, Comitato Studentesco, Italia dei Valori, Modus operandi, Partito Democratico e Rifondazione Comunista.
Il Municipio XIII non ha invece permesso alla libera associazione di leggere il comunicato all’interno del Consiglio Municipale: “Prendiamo atto con dispiacere della comunicazione da parte del Municipio, dell'impossibilità di concedere dieci minuti del tempo del Consiglio municipale, per la lettura del comunicato cittadino circa l'aggressione. Speravamo che l'eccezionalità del caso potesse avere qualche peso nell'accordare tale spazio”.

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